LA SCUOLA E IL SUO CONTESTO
1.1 Analisi del contesto e dei bisogni del territorio
1.2. Caratteristiche principali della scuola
1.3. Ricognizione attrezzature e infrastrutture materiali
1.4. Risorse professionali
1.1 ANALISI DEL CONTESTO E DEI BISOGNI DEL TERRITORIO
Gioia Tauro, con circa 20.000 abitanti è, dopo il capoluogo, il paese più popolato della provincia di Reggio Calabria.
Situato al centro di quella che viene chiamata “la piana di Gioia Tauro” può contare, grazie ai paesi limitrofi, su un bacino di utenza di circa 60.000 persone, composto da residenti locali ma anche da colonie di stranieri che negli anni hanno spostato la loro residenza nei nostri territori.
Un così alto numero di abitanti si traduce in svariate migliaia di famiglie con prole che necessitano di servizi efficienti e riconosciuti in grado di ospitare i propri figli in ambienti sani e all’insegna dell’integrazione, del rispetto e della preparazione alle scuole obbligatorie, questi servizi vengono oggi chiamati: il sistema integrato 0-6 anni.
L’attuale attenzione per l’infanzia e la sua scuola si fonda sulla sempre più precisa consapevolezza dei diritti del bambino e si connette alle rapide trasformazioni sociali e culturali in atto nel nostro tempo. La scuola per l’infanzia ha assunto la forma di vera e propria istituzione educativa soltanto in periodi relativamente recenti, avendo prevalentemente svolto, in precedenza, funzione di assistenza alle famiglie (e in particolare alle madri lavoratrici) con la custodia dei bambini in un ambiente possibilmente adatto alla loro crescita. Sono andate da tempo emergendo e si sono progressivamente imposte le istanze di natura specificamente pedagogica, pertanto, al modello tradizionalmente prevalente della scuola materna come luogo di vita vanno subentrando più esplicite connotazioni di scuola che miri ad attuare progetti nei quali l’educazione sia espressione della partecipazione delle famiglie e dell’animazione della comunità.
I termini «scuola materna» e «scuola dell’infanzia» sono usati spesso indifferentemente. La denominazione scuola dell’infanzia è però ritenuta più rispondente alla evoluzione che caratterizza l’istituzione allo stato attuale.
Con il D.M. del 31 luglio 2007 sono emanate “Le nuove Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione” (G. Fioroni, ministro della Pubblica Istruzione). Oggi la “scuola dell’infanzia” rappresenta la punta di diamante della scuola italiana: concorre all’educazione armonica ed integrale del bambino, contribuendo al rafforzamento della sua “identità personale”, della sua “autonomia”, delle sue “competenze” nonché allo sviluppo di un primo senso di “cittadinanza”. Un ambiente educativo importante, che deve rispettare ritmi, capacità, differenze ed identità di ciascuna persona. A tal fine, risultano fondamentali l’attenzione, la disponibilità e la competenza dei docenti, ma anche la partecipazione e il coinvolgimento della famiglia, che deve vivere la scuola dell’infanzia come luogo di incontro e crescita per bimbi ed adulti.
Un ambiente che necessita di “cure” appropriate anche da un punto di vista strutturale, per mettere i piccoli nelle condizioni migliori per “gustare” appieno la loro prima esperienza “scolastica”.
Nella società attuale la nostra scuola si propone di offrire un ambiente ricco di relazioni positive, attraverso le quali il bambino matura nella conoscenza e nella stima di sé e della realtà che lo circonda. Un ambiente che, dal punto di vista affettivo, cognitivo, formativo, sociale, cerca di rispondere a tutti i bisogni di crescita dando significato ad azioni e comportamenti.
La scuola dell’infanzia “La Bacchetta Magica di Gioia Tauro” accoglie tutti i bambini indipendentemente dal tipo di credo o di condizione sociale. È pronta ad ospitare i bambini diversamente abili o che vivono situazioni di disagio. Si propone di accogliere ed integrare nel gruppo dei coetanei ogni bambino nella sua specifica identità personale.
1.2 CARATTERISTICHE PRINCIPALI DELLA SCUOLA
Scuola materna non statale La Bacchetta Magica di Gioia Tauro
Ordine scuola: SCUOLA DELL’INFANZIA PARITARIA
Codice Meccanografico: RC1ASH500U
Indirizzo: Via SS. 111, 143 – 89013 Gioia Tauro
Telefono/fax: 0966/504679
Mail: labacchettamagica.gt@libero.it
Pec: coopsanpio@legalmail.it
L’edificio scolastico è composto da:
- ingresso comune alle tre sezioni, costituito dallo spazio contenente gli appendiabiti dove i bambini si spogliano e si rivestono al momento dell’entrata e dell’uscita;
- l’ufficio della segreteria;
- tre sezioni con angoli per giochi ed attività;
- un bagno per alunni in situazioni di disabilità completo di fasciatoio;
- 3 bagni per i bambini con 3 servizi igienici per ogni sezione;
- una cucina;
- bagno ed antibagno per la cuoca;
- zona refettorio;
- due bagni per il personale;
- area giochi esterna
1.3 RICOGNIZIONE ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE MATERIALI
Laboratori:
- Con collegamento ad Internet 1
- Sala Motoria 1
Servizi:
- Mensa
- Scuolabus
Attrezzature:
- LIM e SmartTV multimediali
1.4 RISORSE PROFESSIONALI
Docenti n. 6 – Personale ATA n. 3 – Collaboratori scolastici n. 2 – Cuoca n. 1
2 LE SCELTE STRATEGICHE
2.1. Priorità desunte dal RAV
2.2. Obiettivi formativi prioritari (art. 1, comma 7 L. 107/15)
2.3. Piano di miglioramento
2.4. Principali elementi di innovazione
2.1 PRIORITÀ DESUNTE DAL RAV
LA “MISSION” CHE IDENTIFICA E CARATTERIZZA LA NOSTRA SCUOLA
Il fine principale della Scuola dell’Infanzia è l’educazione e la realizzazione della personalità del bambino attraverso lo sviluppo caratteriale nel rispetto delle regole di convivenza con i compagni all’interno della classe.
La scuola intende perciò:
- favorire il percorso formativo di ogni bambino inteso come possibilità di esprimere le proprie potenzialità nei campi affettivo, relazionale ed intellettivo;
- promuovere lo sviluppo dell’identità, della relazione, dell’interazione e della collaborazione all’interno del gruppo classe, creando un favorevole contesto di apprendimento;
- valorizzare l’originalità e la diversità di ciascuno;
- sentire il dovere e la necessità di educare alla fraternità, alla condivisione e alla solidarietà;
- coltivare nei bambini l’amore alla vita, l’intelligenza, la coscienza morale, il valore della libertà, il senso di giustizia, il senso della convivenza sociale, il senso dell’educazione civica.
2.2 OBIETTIVI FORMATIVI PRIORITARI (ART. 1, COMMA 7 L. 107/15)
MODELLI PEDAGOGICI DI RIFERIMENTO
Il corpo docente, nel suo operare, si ispira ai più grandi modelli che hanno segnato la storia della Pedagogia:
Le Sorelle Agazzi, le quali hanno dato origine alla scuola materna, una nuova concezione di istituto dedito all’educazione infantile all’interno di un contesto di tipo familiare-affettivo, costruito a misura di bambino, l’educatrice deve possedere una vera e propria vocazione ad
educare, poiché non è sufficiente il possesso di una preparazione psicologica, ma occorre saper tradurre le proprie conoscenze in un’opera educativa impegnata di spirito d’iniziativa e organizzazione, di sensibilità e di amore materno.
Vygotskij, che reputa il bambino protagonista e costruttore della propria conoscenza e che cresce lavorando e risolvendo i problemi autonomamente in alcuni frangenti ed assistito dall’educatore in altri
Grazzini Hoffman, “saper mettere il cappotto al posto giusto non significa solo aver acquisito una buona abitudine, ma anche avere la capacità di orientarsi, di trovare punti di riferimento, aver memorizzato a saper riconoscere il proprio simbolo, saper ricercare il modo giusto perché il cappotto rimanga appeso e non cada dal sostegno…”
Ecco perché nella scuola dell’infanzia attribuiamo molta importanza alle attività che si
ripetono regolarmente chiamate “routine”. Le routine costituiscono una serie di
momenti che si ripresentano nell’arco della giornata in maniera costante e ricorrente,
caratterizzati da cura, benessere, intimità e relazione affettiva.
OBIETTIVI FORMATIVI INDIVIDUATI DALLA SCUOLA
- valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia Content language integrated learning
- potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche
- potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell’arte e nella storia dell’arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori
- sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell’assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all’auto imprenditorialità
- sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali
- potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all’alimentazione, all’educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica
- potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio
- prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore e l’applicazione delle linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati, emanate dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca il 18 dicembre 2014
- valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l’interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore e le imprese
2.3 PIANO DI MIGLIORAMENTO PRINCIPALI ELEMENTI DI INNOVAZIONE
SINTESI DELLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE INNOVATIVE
Nella struttura è presente una lavagna multimediale LIM con fingertouch, grazie alla quale i bambini possono svolgere lezioni interattive per affacciarsi all’uso di strumenti tecnologici moderni.
Dotata anche di penne interattive l’insegnante e lo studente possono lavorare contemporaneamente sull’immagine aggiungendo diversi contenuti.
3 L’OFFERTA FORMATIVA
3.1. Traguardi attesi in uscita
3.2. Insegnamenti e quadri orario
3.3. Curricolo di Istituto
3.4. Iniziative di ampliamento curricolare
3.5. Valutazione degli apprendimenti
3.6. Azioni della Scuola per l’inclusione scolastica
3.7. Piano per la didattica digitale integrata
3.1 TRAGUARDI ATTESI IN USCITA
Competenze di base attese al termine della scuola dell’infanzia in termini di identità, autonomia, competenza, cittadinanza:
Il bambino:
- riconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri e paure, avverte gli stati d’animo propri e altrui;
- ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato una sufficiente fiducia in sé, è progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, quando occorre sa chiedere aiuto;
- manifesta curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con le cose, l’ambiente e le persone, percependone le reazioni ed i cambiamenti;
- condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affronta gradualmente i conflitti e ha iniziato a riconoscere le regole del comportamento nei contesti privati e pubblici;
- ha sviluppato l’attitudine a porre e a porsi domande di senso su questioni etiche e morali;
- coglie diversi punti di vista, riflette e negozia significati, utilizza gli errori come fonte di conoscenza;
- sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute, comunica e si esprime con una pluralità di linguaggi, utilizza con sempre maggiore proprietà la lingua italiana;
- dimostra prime abilità di tipo logico, inizia ad interiorizzare le coordinate spazio-temporali e ad orientarsi nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei media, delle tecnologie;
- rileva le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formula ipotesi, ricerca soluzioni a situazioni problematiche di vita quotidiana;
- è attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro, diventa consapevole dei processi realizzati e li documenta;
- si esprime in modo personale, con creatività e partecipazione, è sensibile alla pluralità di culture, lingue, esperienze.
3.2 INSEGNAMENTI E QUADRI ORARIO
- 8:00 – 9:00 Accoglienza
- 9:00 – 11:00 Attività organizzate secondo la programmazione
- 11:00 – 11:30 Igiene personale
- 11:30 – 12:30 Pranzo in mensa
- 12:30 – 13:00 Igiene personale
- 13:00 – 14:00 Gioco libero
- 14:00 – 15:00 Attività strutturata
- 15:00 – 15:30 Merenda
- 15:30 – 16:00 Uscita
3.3 CURRICOLO DI ISTITUTO
Il Curricolo è il processo mirante a conseguire degli obiettivi formativi mediante l’integrazione continua degli stessi con contenuti, metodi e tecniche di valutazione.
Quindi il curricolo rappresenta tutte le scelte che noi come scuola intendiamo percorrere per far raggiungere ai nostri bambini, i traguardi previsti per lo sviluppo d’identità, autonomia, competenza e cittadinanza.
“Il Curricolo d’istituto è espressione della libertà di insegnamento e dell’autonomia scolastica e, al tempo stesso, esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità dell’istituto. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa. Ogni scuola predispone il Curricolo all’interno del Piano Triennale dell’Offerta Formativa con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo d’istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina”.
A partire dal Curricolo d’istituto i docenti individuano le esperienze di apprendimento più
efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee, con attenzione all’integrazione fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in aree, così come indicato
dal regolamento dell’autonomia scolastica che affida questo compito alle istituzioni scolastiche. Il Curricolo esplicita in modo corretto le scelte e l’identità della scuola.
Quando si parla di Curricolo implicito, si intende quell’organizzazione degli spazi e dei tempi che permetterà successivamente di praticare le azioni specificate nella programmazione didattica.
ORGANIZZAZIONE DELLE SEZIONI E ALTRI SPAZI
Lo spazio è elemento primario del Curricolo implicito, il contesto in cui i bambini vivono le loro esperienze, è luogo di vita e di cultura dove si curano le modalità di incontro del bambino con le cose e le persone. Lo spazio scuola organizzato secondo finalità educative è promotore di sviluppo di competenze e assume un ruolo fondamentale nella maturazione dell’identità e nella conquista dell’autonomia.
Le azioni nel loro svolgimento spontaneo portano all’acquisizione di abilità, alla consapevolezza progressiva dei gesti, a forme differenziate di socializzazione; le stesse routine hanno valenza educativa con una chiara intenzionalità pedagogica.
Il tempo nella scuola non è un vuoto contenitore da riempire, ma un luogo dove vengono vissute le relazioni e realizzati scoperte e apprendimenti dell’autonomia e della responsabilità a sentirsi parte di tutto e a d acquisire abilità. Dalle modalità con cui la routine è organizzata si può intravedere il livello di efficacia educativo e ciò può aiutare il docente a farsi un’idea precisa dei processi costruttivi.
Il Curricolo implicito è una programmazione concordata tra le insegnanti, tale da:
• permettere a tutti l’uso di spazi comuni, ma con una regolamentazione che ne permetta la fruibilità;
• organizzare i tempi di lavoro;
• organizzare spazi speciali per laboratori frequentabili a rotazione da tutti i bambini della scuola;
• organizzare spazi interni alla sezione per poter svolgere routine di classe o attività particolari sia quotidiane che periodiche(spazio per il gioco funzionale e per le costruzioni, spazio per il gioco simbolico, spazio per le attività espressive e costruttive, spazio per la manipolazione, spazio per le conversazioni).
Gli spazi non sono scenari anonimi, ma esercitano una rilevante influenza su tutte le dimensioni della personalità:
- SUL PIANO COGNITIVO possono favorire o impedire esperienze;
- SUL PIANO SOCIALE possono favorire o impedire l’incontro, l’interazione e lo scambio;
- SUL PIANO AFFETTIVO possono indurre a rapporti positivi o negativi;
- SUL PIANO EMOTIVO possono influenzare i sentimenti: calore o freddezza, accoglienza o rifiuto, sicurezza o minacciosità.
e per questo che, tutti gli spazi disponibili nella nostra scuola (sia interni che esterni), vengono programmati con attenzione considerandoli tutti in un’ottica educativa:
- l’ingresso è il luogo dell’accoglienza, della rassicurazione da cui scaturisce o meno una piacevole rappresentazione della scuola;
- lo spazio sezione/laboratorio come luogo di inserimento, di rassicurazione, di continuità con il clima familiare, di ricerca della propria identità, uno spazio topologico e psicologico di libero movimento;
- gli spazi comuni come luoghi di incontro allargato, di socializzazione ed espansione della socialità;
- il laboratorio di attività specifica come luogo di apprendimento e ricerca, di maturazione delle competenze e conoscenze e di interazione verbale con adulti e coetanei
- i servizi igienici come luoghi dell’autonomia e dell’autocontrollo;
- la sala da pranzo come il luogo della convivialità;
- la stanza del riposo come angolo del rilassamento, dell’intimità;
- la sala motoria;
- il giardino esterno è dedicato alla socializzazione e alle attività ludiche.
3.4 INIZIATIVE DI AMPLIAMENTO CURRICOLARE
Prevede un itinerario basato sul principio della gradualita dello sviluppo della persona, valorizzando le competenze gia acquisite e stimolando le proprie doti.
Annualmente il consiglio d’istituto approva i seguenti progetti extracurricolari, tenuti da personale esterno specializzato:
PROGETTO INGLESE
L’importanza della lingua inglese è ormai nota a tutti: apprendere una lingua straniera nella fascia d’età tra i 3-6 anni è molto più semplice.
Molti studi dimostrano che la plasticità cerebrale dei bambini di questa fascia d’età fa si che tutto quello che ruota intorno ad una lingua venga registrato in una zona del cervello che comprende la memoria implicita e a lungo termine: quindi una lingua appresa in questa età sarà percepita dal cervello umano come lingua madre, poiché resterà scolpita nella zona cerebrale che produce gli automatismi.
I principali vantaggi connessi ad un precoce apprendimento della lingua inglese riguardano principalmente lo sviluppo cognitivo e quello emozionale – relazionale, oltre a fornire benefici a livello di memoria e concentrazione.
Un altro vantaggio connesso all’apprendimento precoce è quello di promuovere un’apertura mentale: imparare una lingua vuol dire conoscere una cultura che parla, ragione e, in ultima analisi, “vive” in modo diverso da noi.
La scuola si avvale della collaborazione del British Institutes e dei suoi docenti di madrelingua.
PROGETTO MUSICA
Il progetto ha l’obiettivo di offrire un ambiente ricco e stimolante, attraverso la musica, il canto, giochi ritmici e motori, e l’utilizzo degli strumenti musicali.
Le lezioni sono spesso accompagnate da letture musicate, fantastiche o fiabesche, o da storie inventate, per permettere ai bambini di esprimere liberamente la loro creatività e relazionarsi attraverso le emozioni suscitate da una storia. Gli effetti benefici del fare ed ascoltare musica sono conosciuti da tempo, ma negli ultimi anni studi rigorosi hanno dimostrato come l’esperienza musicale, nella fascia d’età 0-6 anni, favorisca una crescita armonica: stimola lo sviluppo dell’attenzione, della memoria, della coordinazione motoria e della capacità di interagire con gli altri, migliorando le abilità linguistiche. La metodologia utilizzata è la linea pedagogica Orff-Schulwerk.
PROGETTO DANZA
Una regolare attività fisica è fondamentale per la crescita dei bambini. La scienza ci dice che l’esercizio fisico in età evolutiva è essenziale non solo per lo sviluppo motorio ma anche per quello psicologico e comportamentale. In questo ambito i benefici della danza sono innumerevoli, si tratta infatti di una delle discipline motorie più complete in assoluto. La danza, in particolare, è una delle discipline più utili e complete per la formazione dei bambini perché al movimento associa il linguaggio artistico e il contatto con le proprie emozioni. Favorisce uno sviluppo muscolare armonico abituando ad una corretta postura, rende aggraziati i movimenti, insegna il senso del ritmo, aumenta la creatività e soprattutto diverte i bambini. Danzare coinvolge il senso del ritmo, che è un qualcosa di ancestrale, di primitivo. In breve, il ballo ci riconnette con la nostra essenza. E aiuta i bambini più timidi a stare nel mondo con fiducia.
3.5 VALUTAZIONE, CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO
L’osservazione e la verifica periodica delle competenze raggiunte da ogni singolo bambino, vengono effettuate attraverso annotazioni da parte delle insegnanti; viene inoltre compilata una griglia di verifica che riporta i traguardi raggiunti per ciascun bambino. I docenti utilizzano osservazioni sistematiche durante le attività, che vengono raccolte in una schede delle “valutazioni finali” che riporta i livelli di sviluppo raggiunti in ogni campo di esperienza.
La valutazione delle capacità relazionali nella scuola dell’infanzia è volta ad osservare la capacità del bambino di riconoscersi, esprimersi e avvertire negli altri propri stati d’animo e comportamenti.
Per questo il bambino dovrebbe aver sviluppato sufficiente fiducia in se e nei propri limiti e dovrebbe riconoscere le regole di comportamento ed il rispetto verso gli altri e l’ambiente che lo circonda.
I docenti descrivono in un profilo individuale, al termine dei tre anni di frequenza, il livello raggiunto da ciascun bambino in relazione ad identità, autonomia e cittadinanza, unite alle competenze.
Tale profilo viene compilato alla fine dei tre anni di frequenza e presentato ai docenti di scuola primaria e ai genitori.
4 L’ORGANIZZAZIONE
4.1. Modello organizzativo
4.2. Organizzazione Uffici e modalità di rapporto con l’utenza
4.3. Reti e Convenzioni attivate
4.4. Piano di formazione del personale docente e ATA
4.1 MODELLO ORGANIZZATIVO
4.2 ORGANIZZAZIONE UFFICI E MODALITA’ DI RAPPORTO CON L’UTENZA
La segretaria si occupa di gestire i servizi generali di sua competenza:
comunicazioni interne ed esterne, rapporti con le famiglie per quanto attiene ai pagamenti, comunicazioni legate alla frequenza.
Si occupa altresì delle comunicazioni MIUR/Regione e degli inserimenti SIDI, ed osserva i seguenti orari:
- dal lunedì al venerdì ore 09:00-16:00
- sabato 10:00-12:00
4.3 RETI E CONVENZIONI ATTIVATE
La scuola fa parte del coordinamento pedagogico territoriale organizzato dal comune capofila di Rosarno.
Il CPT rappresenta lo strumento atto a garantire il raccordo tra i servizi per la prima infanzia all’interno del sistema educativo territoriale, secondo principi di coerenza e continuità degli interventi sul piano educativo e di omogeneità ed efficienza sul piano organizzativo e gestionale.
Esso può divenire la risorsa fondamentale per sostenere, a livello territoriale, l’attività dei coordinatori pedagogici e per costruire un sapere pedagogico e metodologie educative condivise. Ciò consentirebbe al CPT di diventare, dal punto di vista pedagogico, uno strumento importante della governance territoriale del sistema dei servizi educativi e scolastici.
Convenzione col comune capofila di Rosarno in occasione della realizzazione di bandi per aiuti e sostegni alle famiglie.
Convenzione annuale col comune di Gioia Tauro per la realizzazione del piano estate comunale.
Convenzione con le varie università per l’organizzazione di tirocini formativi per gli studenti che necessitano di stage.
4.4 PIANO DI FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE E ATA
Il personale docente e ATA annualmente partecipa ai corsi di formazione obbligatori, previsti dalla legge regionale n. 15/2013 organizzati dal comune capofila di Rosarno in collaborazione con la EUROFORM di Cosenza.
Inoltre ciclicamente vengono effettuati i corsi di formazione come primo soccorso ed antincendio.